Paolo De Vizzi (foto fonte facebook)
Paolo De Vizzi (foto fonte facebook)

LECCE – Paolo De Vizzi ce l’ha fatta. L’atleta disabile, originario di Manduria, ha stabilito il nuovo record assoluto di permanenza in profondità, resistendo sul fondo del mare di Santa Caterina per quasi 52 ore, esattamente 51 ore e 56 minuti, riemergendo ieri sera (verso le 23:30) e dedicando la sua vittoria a tutti i portatori di handicap. Si tratta di una vera e propria impresa che il recordman ci teneva a conquistare, dopo aver già fatto segnare altri primati di resistenza sott’acqua ma di inferiore durata.

La sfida con se stesso e con gli elementi atmosferici è stata preparata con meticolosità e scrupolo. Il primo passo affrontato è stata l’immersione avvenuta la sera dello scorso 8 settembre. Da allora, De Vizzi ha stazionato sui fondali della marina di Nardò a 10 metri di profondità ed a circa 350 metri di distanza dal porticciolo assistito 24 ore su 24 da un’equipe medica e psicologica che ne ha monitorato le condizioni fisiche. Un supporto fondamentale lo hanno poi garantito gli amici sommozzatori che hanno accompagnato la permanenza sui fondali marini del sub tarantino.

Paolo De VizziInoltre, De Vizzi ha praticato con regolarità vari esercizi di fisioterapia, giocato a dama, simulato di dissetarsi da una fontanina dell’Acquedotto pugliese mentre salutava ripreso da una telecamera subacquea quanti lo hanno seguito in diretta web durante la sua impresa.

Poco importa se il limite delle 60 ore che l’atleta si era prefissato non è stato alla fine raggiunto. Dopo due giorni trascorsi immerso nella sua casa sottomarina, i medici hanno infatti riscontrato lievi acciacchi che non ne avrebbero inficiato la riuscita, ma un inizio di ipotermia ha fatto fermare il cronometro sulle 51 ore e 52 minuti che gli sono comunque valsi il primato, visto che il precedente limite era di 51 ore e 21 primi.

Di lui vi avemamo raccontato già nel 2013 (LEGGI QUI), in occasione del precedente primato che egli stesso aveva stabilito, ma con “sole” 36 ore sul fondo del mare.

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