nardò 1743NARDÒ – Oggi pomeriggio, si svolgerà a Nardò la manifestazione intitolata: “Nardò 1743: i luoghi del terremoto”, uno degli otto geoeventi organizzati dall’Università del Salento nell’ambito della terza edizione della Settimana del Pianeta Terra, che si sta svolgendo in tutta Italia dal 18 al 25 ottobre 2015 (www.settimanaterra.org). La settimana ha lo scopo di diffondere il rispetto per l’ambiente, la cura per il nostro territorio e la cultura geologica promuovendo nel contempo un turismo culturale sensibile ai valori ambientali, diffuso su tutto il territorio italiano, che promuova e valorizzi le enormi risorse geologico-culturali del nostro paese. I geoeventi organizzati rientrano tra le manifestazioni ufficiali previste per celebrare i 60 anni dalla fondazione dell’Università del Salento. Grazie alla guida esperta del Prof. Paolo Sansò, docente di Geografia Fisica e Geomorfologia dell’Università del Salento, e dell’architetto Giovanni De Cupertinis sarà possibile conoscere il drammatico evento sismico che interessò il Salento il 20 febbraio 1743, poco prima del tramonto, con epicentro nel Canale d’Otranto. Le località maggiormente colpite furono Francavilla Fontana e Nardò, in Italia, l’isola di Santa Maura (Lefkàda), in Grecia. In questi centri gran parte degli edifici crollarono o furono gravemente danneggiati; una decina di altre località pugliesi, fra cui Brindisi, Taranto e Bari subirono gravi danni.

Liber-mortuorum NardòIn particolare, le cronache storiche hanno permesso di stimare che a Nardò l’intensità sismica raggiunse il IX grado della Scala Mercalli. I danni riportati dalla città di Nardò furono ingenti e il numero di strutture distrutte o danneggiate elevato. In particolare subirono gravi lesioni la Cattedrale e il campanile, il Seminario e il Sedile. La chiesa di San Francesco da Paola crollò completamente mentre la Chiesa del Carmine, il Palazzo di Città, la Chiesa di Santa Teresa, la cupola della Chiesa del Conservatorio della Purità, la Chiesa di Santa Chiara e dell’Incoronata subirono crolli di varia entità.  Ingenti furono i danni riportati dalla Chiesa di S. Maria de Raccomandatis, il suo campanile e l’annesso Convento dei Domenicani. Il numero dei morti riportato nel Libro dei Morti della chiesa Cattedrale è di 112 vittime.

Il percorso a piedi nel centro storico di Nardò seguirà il fil rouge delle epigrafi ubicate sulle facciate e all’interno dei principali edifici pubblici della città che ricordano l’opera di ricostruzione a seguito dei danni subiti dal terremoto per condurre il visitatore in una inaspettata immersione nella storia di questa stupenda città ed apprezzarne le inestimabili ricchezze architettoniche e culturali. Partenza da Piazza Castello alle ore 15:30.

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