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Lecce, vittoria scaccia fantasmi

LECCE (di Massimiliano Cassone) – Un primo tempo da dimenticare. Un secondo tempo da incorniciare e mettere in bella mostra nella “hall of fame”. Una vittoria scaccia-crisi (da trasferta), per un Lecce che, quando sa e vuole, diventa uno schiacciasassi. A Salerno, i giallorossi dopo una prima frazione di gioco davvero orribile, chiusa in svantaggio per 1-0, rientrano in campo col piglio della grande squadra e, grazie anche ad un modulo da Playstation, asfaltano l’avversario. Prepotenti, massicci, orgogliosi e devastanti, i salentini risistemati dal proprio allenatore, macinano chilometri e avversari e raggiungono la ricompensa della prima vittoria esterna stagionale.

Così come in passato abbiamo sottolineato quelle che in determinate occasioni si erano rivelate a nostro giudizio delle scelte infelici del mister di Fossano, oggi riconosciamo il gran merito avuto nell’aver richiamato in panca Donida (senza gettare croci sul ragazzo) ed inserire Della Rocca, trasformando così non solo il modulo, ma l’intera squadra; e chissà cosa avrà raccontato negli spogliatoi il tecnico ai suoi ragazzi. Non lo sapremo mai, ma di certo avrà raccomandato di tirare fuori gli “attributi” perché due sono le ipotesi: o si raggiunge la riva tutti insieme, oppure si affonda nel mare dell’insuccesso. Ed Il Lecce ha vinto seppur l’infermeria fosse ancora piena. Non va infatti dimenticato che ieri risultavano assenti Papini e Salvi, così come Bogliacino e Vinetot.

Una grande vittoria che ha rinsaldato ancor di più un gruppo che potrà soltanto crescere. Non a caso, Fabrizio Miccoli, il capitano per antonomasia, seppur ancora non al meglio e costretto in panchina, ha sofferto più di quanto avrebbe fatto se fosse sceso in campo ed ha lavorato come fosse l’allenatore in seconda dei giallorossi. Un vero leone il “Romario del Salento”, che ha supportato al meglio Lerda. Ha dato consigli, ha urlato, ha richiamato i compagni come se in mano avesse un joystick. Ed i colleghi hanno ascoltato e dato fiducia a chi il “pallone” lo conosce molto bene, avendogli dato sempre del “tu”.

Tre gare fa avevamo detto che, dopo Salerno, avremmo potuto dire di che pasta è fatta realmente questa squadra. Allora diciamolo chiaro oggi: il Lecce può vincere il campionato e, se gioca da Lecce, rispettando tutti gli avversari, senza avere mai paura di nulla e di nessuno, ma mantenendo alta la concentrazione ed i ritmi, difficilmente il primo posto non sarà centrato. Vittoria convincente in casa con la Casertana, pareggio con la Juve Stabia e vittoria a Salerno: in tre gare l’autostima è salita alle stelle e sarà proprio questa convinzione che farà volare alto il Lecce.

Lerda mani in tasca
Franco Lerda

Ora, però, bisogna restare coi piedi per terra e tentare di fare 9 punti nelle prossime tre gare: Cosenza in casa, Aversa Normanna fuori e Catanzaro al “Via del Mare“, in modo da arrivare carichi e massicci per lo scontro diretto contro il Benevento alCiro Vigorito. Sognare di espugnarlo, oggi è lecito, dopo lo spettacolo di ieri…

Non si tratta di fare voli pindarici, poiché potrebbe capitare di registrare future difficoltà. Eppure, se tutto sarà affrontato col giusto atteggiamento, senza mai pensare di essere i più forti per statuto, che ci sia nulla di dovuto, allora si potranno raggiungere i risultati desiderati. Ci vuol ancora un po’ di pazienza ed è facile averla se il Lecce si confermerà quello ammirato nel secondo tempo di ieri sera. Poi si vedrà. Il futuro è sconosciuto a tutti, anche se bisogna costruirlo e mai subirlo restando ancorati ad atavici retaggi. Il Lecce è in Lega Pro, il Lecce è da Lega Pro, e con umiltà deve fuggire via da questa categoria.

Non c’è tempo per festeggiare troppo: questa mattina i giallorossi hanno respirato ancora aria campana, si sono allenati lì, poi avranno un giorno di riposo e si tufferanno a capofitto nel lavoro. Mercoledì al Via del Mare arriverà il Matera per la Coppa Italia di categoria, vincere contro di loro, ora, avrebbe un sapore ancor più particolare particolare.

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