kLECCE (di Carmen Tommasi e Gabriele De Pandis) – Una maledetta finalissima play-off persa al “Matusa” di Frosinone, lo scorso 7 giugno, ha lasciato delle pesanti scorie che, in casa-Lecce, peseranno nelle prime giornate di campionato. Oltre all’infermeria che conta di alcuni elementi importanti, ci sono tante squalifiche, dopo quel nefasto match, che condizioneranno Franco Lerda nell’effettuare delle scelte obbligate e di emergenza per la prima di campionato in casa della Lupa Roma, gara in programma domenica alle ore 12:30 ad Aprilia. Non faranno parte della trasferta laziale per squalifica, infatti, i difensori Marcus Diniz (due giornate), Walter Lopez, Giuseppe Abruzzese, Gilberto Martinez, il portiere Nicholas Caglioni e il centrocampista Mariano Bogliacino (tutti per una giornata). Sarà out anche un altro elemento della retroguardia salentina, il difensore centrale francese Kevin Vinetot che è stato appiedato dal giudice sportivo sino al 19 settembre (l’ex Crotone salterà le prime tre partite della nuova stagione per violazione del regolamento agenti). Fuori causa, invece, per i fatti accaduti nel derby della vergogna, Paganese-Nocerina, anche il salentino doc, Franco Lepore che potrà tornare in campo dal prossimo 29 settembre, così come il tecnico di Fossano (squalificato fino al 30 settembre) che sarà sostituito in panchina da Giacomo Chini, allenatore in seconda. E come se non bastasse, non faranno parte della lista dei convocati per il match allo stadio “Ricci” di Aprilia gli infortunati D’Ambrosio, Memushaj e Amodio, mentre il bomber Davide Moscardelli è alle prese con uno stato influenzale, ma l’ex Bologna dovrebbe esserci. Capitan Fabrizio Miccoli, questa è una buona notizia, ha recuperato in extremis lavorando duro in questi ultimi giorni e potrebbe fare coppia in avanti col brindisino Luigi Della Rocca.

Tra squalificati e infortunati, sarà un Lecce “attrezzato” per la prima importante gara stagionale contro i laziali? Cerchiamo di capirlo, tramite la nostra ormai abituale rubrica-quesito, del “perché si” e “perché no”.

Perché sì – Il direttore sportivo giallorosso Antonio Tesoro è stato abile e perspicace nel costruire una rosa attrezzata, di qualità e con una panchina che in qualsiasi altra squadra della stessa categoria potrebbe sicuramente giocare titolare. Il tecnico Franco Lerda ha quindi un ampio raggio di possibilità nel poter scegliere una formazione titolare all’altezza di giocarsela nel migliore dei modi contro qualunque avversario. Nell’esordio il Lecce troverà la Lupa Roma, squadra che in Coppa Italia di Lega Pro, nel secondo turno eliminatorio, ha battuto a sorpresa un buon Grosseto, seppur con in campo molti giovani. L’esperto e puntiglioso tecnico di Fossano ha già pensato agli undici titolari che scenderanno in campo domenica: dal primo minuto ci sarà un mix di giovani e altri esperti elementi che daranno equilibrio, carisma ed esperienza ad una squadra che ha l’obiettivo dei tre punti per cominciare al meglio la stagione. Con Petrachi in porta, in difesa dovrebbero agire Donida a destra, Sacilotto e Brunetti al centro (in ballottaggio con il neo-acquisto Carini, reduce da un’estate di allenamenti solitari dopo lo svincolo seguito al fallimento del Padova) e l’esperto Rullo a sinistra. Sacilotto, centrocampista dai piedi buoni, in quel ruolo “atipico” permetterebbe una ripartenza di qualità ad ogni manovra offensiva e, in più, pian piano sta metabolizzando nel migliore dei modi le giuste tempistiche d’intervento sulla linea arretrata. In mezzo al campo ci saranno Rosafio (o Carrozza), Salvi, Papini, Doumbia. Il recupero di Papini (l’ex Carpi viene da un fastidio al polpaccio) importante per lo scacchiere, aiuta anche il compagno di reparto Stefano Salvi, più sicuro nell’ormai collaudato duo di centrocampo “romano”. Davanti la sicurezza è Gigi Della Rocca, in forma per questa sua nuova esperienza a Lecce, pronto a far coppia con capitan Miccoli o con Davide Moscardelli, entrambi calciatori pericolosissimi nonostante la condizione non perfetta per diverse ragioni. Una formazione iniziale che, nonostante le defezioni, farebbe brillare di gioia gli occhi a qualsiasi allenatore del Girone C e non solo.

Perché no Il Lecce non può prescindere dai suoi senatori e l’anno scorso lo si è potuto notare. È stato abbastanza ottimale l’apporto in fase di propulsione di un centrocampo senza Romeo Papini? Il potenziale di fuoco dell’attacco senza Fabrizio Miccoli è stato lo stesso? La fascia sinistra senza Walter Lopez è stata un lido sicuro dove costruire le ripartenze? Alzi la mano chi è pronto a rispondere “si” a tutte e tre le domande. Mister Franco Lerda a Saint Vincent ha costruito un nuovo Lecce rispetto a quello dell’anno scorso, ma l’imminente debutto in campionato di domenica 31 agosto contro la Lupa Roma non fa dormire sonni tranquilli al tecnico di Fossano. La sconfitta del “Matusa” dello scorso 7 giugno ha lasciato pesanti strascichi di squalifiche e la difesa pronta a debuttare ad Aprilia, formata da Donida, Sacilotto, Brunetti e Rullo, non sembra all’altezza di un ipotetico quartetto titolare con D’Ambrosio, Diniz, Abruzzese e Lopez. È da decifrare la situazione di Filippo Carini, difensore centrale classe ’90 ex Padova e Modena sbarcato da un giorno a Lecce e (forse) pronto a essere buttato nella mischia dopo pochissimi giorni, come Leonardo Martin Miglionico nell’ultima serie A targata Serse Cosmi. In panchina, poi, sarà la volta degli ex Pasculli-Boys Risolo e Morello, arruolabili e pronti ad un debutto che potrebbe far tremare le gambe. Nonostante le numerose prove effettuate nella fase salentina del precampionato, gli automatismi del quartetto stentano a decollare. Nell’ultimo test al “Giovanni Paolo II” di Nardò il quartetto d’occasione ha sofferto molto il 4-4-2 offensivo che quest’anno Lerda vorrà improntare: sugli esterni Rullo e Donida si sono spesso ritrovati in inferiorità numerica e Luigi Rana, punta del Toro con passati anche in A col Bari, ha fatto scattare l’allarme al duo formato dal giovane centrale calabrese e da Sacilotto. Il 4-2-4, in fase di possesso, ha bisogno dei giusti interpreti e, se a sinistra Doumbia è sempre avvezzo al ripiegamento, a destra non si può dire lo stesso per Carrozza, giocatore molto più offensivo del francese. Un’idea per bilanciare i meccanismi difensivi potrebbe essere l’inserimento di Rosafio, con Carrozza a supporto dell’unica punta.

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